Nella foto l'allenatore dell'Ennebici Mimmo Sabatelli |
Seconda sconfitta interna consecutiva per l’Ennebici Campobasso che esce battuta nel derby contro il Mim Termoli al termine di 40 minuti molto intensi che sono stati condotti per gran parte della gara da parte degli uomini di Sabatelli che, però, sono venuti meno sul finale. L’inesperienza e la mancanza di rotazioni hanno portato i locali a cedere alla squadra termolese che ha conquistato due punti pesantissimi in ottica campionato e che danno sicuramente morale e maggiore forza a Bertinelli e soci. Eppure l’inizio del primo quarto sembrava far dormire sogni tranquilli ai campobassani bravi a mettere il muso avanti ed a chiudere il tutto sul 25-14. La musica sostanzialmente non cambiava anche nei secondi dieci minuti in cui gli adriatici tentavano di rimettersi in partita, ma venivano sostanzialmente braccati dai padroni di casa che si recavano al riposo lungo in vantaggio per 41-33. Un vantaggio buono, ma che non lasciava dormire sogni tranquilli. Ed infatti nel terzo quarto subentrava una nuova partita con Termoli che veniva sospinta dai canestri di Sciarretta e Keliauskas, sempre di più anime di questa ottima compagine allenata dal bravo coach Di Lembo. Si arrivava allo striscione finale dell’ultimo quarto con l’Ennebici sopra solamente di due (61-59) e con la consapevolezza da parte dei tifosi che non sarebbe stato facile portare a casa questi due punti. I timori, infatti, si rivelavano fondati, visto che i termolesi riuscivano prima a pareggiare e poi a mettere la freccia del sorpasso al cospetto di una squadra, quella del presidente Mancini, che rimaneva ancorata solamente ai canestri di uno stoico Petrone ed a qualche iniziativa personale. Per la formazione del capoluogo di regione non c’è tempo e modo di piangersi addosso per l’occasione sprecata, visto che il calendario mette ancora dinnanzi un’altra sfida interna. Arriva la capolista Pescara tra sei giorni e servirà come il pane un successo per invertire un trend che si sta facendo negativo e che non è consono ad un pubblico che ancora una volta ha affollato in ogni ordine di posto la splendida struttura del Pala Unimol.
Francesco Brunale
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