Nella foto il coach del Maccabi Fabio Ladomorzi |
Triste, ma doveroso, dover iniziare il resoconto di quella che è stata una fantastica ed entusiasmante partita di pallacanestro dalla scena di madri e padri costretti a portar via i loro ragazzi dal luogo teatro del loro puro e innocente divertimento domenicale e settimanale, prima ancora della palla a due, a causa della scellerata e deplorevole presenza sugli spalti di una quarantina di, se così si può dire, sostenitori ospiti resisi protagonisti di un pomeriggio di ordinaria follia. Inizio ritardato di 15 minuti a causa dell’ingresso pirotecnico a suon di botte e veementi insulti, protratti poi ovviamente per tutto l’arco della gara, da parte della tifoseria camplese che ha costretto la coppia arbitrale a sospendere il riscaldamento delle due squadre in attesa di un arrivo più cospicuo di uomini delle forze dell’ordine, rivelatosi in ogni caso inadatto ad arginare un gruppo di facinorosi allo sbaraglio decisi ad ergersi deprecabili protagonisti nel pre e post gara. Passando a quel che dovrebbe essere prioritario, cioè al basket giocato, alla fine dei 40’ di gioco la Ciprietti Vending Campli lascia la Maccabi Arena di Ripalimosani con due punti in saccoccia che valgono platino, ma dopo aver sofferto mostruosamente per 39’e 59” contro una stoica ed indomita Visure Online che avrebbe sicuramente meritato molto di più del 62-63 finale.
Una delle superpotenze di questo campionato contro una squadra di giovani inesperti: il pronostico appariva scontato a favore della prima, ma così non è stato, anzi. Ripa ha costretto gli ospiti ad inseguire per larghi tratti, disputando una partita commovente per spirito di sacrificio e allo stesso tempo giocando una grande pallacanestro dal punto di vista tecnico-tattico, costruita su ottime circolazioni e scelte di tiro. Alla fine del primo quarto è 17-18, con i gialloblù in grado di trovare facilmente soluzioni da fuori con Santella o da sotto con Cannavina. Coach Castorina ricorre alla zona 2/3, ma i satiri non ne soffrono assolutamente continuando a lavorare sempre per il tiro migliore, trovandolo con sistematica frequenza. In difesa si paga dazio sotto le plance dove Negrini e Gaeta fanno sentire parecchio la loro stazza, ma Cannavina e Di Cesare riescono ugualmente a raccattare una serie infinita di rimbalzi che aprono il veloce ed efficace contropiede ripese. Una bomba del capitano a 19” dalla fine del secondo periodo fa 34-29, massimo vantaggio per i padroni di casa, prima che Nardi segni il 34-32 che manda tutti negli spogliatoi per il riposo lungo. Ormai è chiaro che il match viaggerà sui binari del’estremo equilibrio e il terzo quarto conferma le aspettative. Nonostante i grossi problemi di falli, il quintetto di Ladomorzi attua una difesa attenta ed arcigna su tutte le bocche di fuoco ospiti, concedendo solo 13 punti agli avversari. Sul fronte offensivo si continua a dare bella mostra di un’ottima organizzazione, trovando il nuovo massimo vantaggio a 3’ dalla terza sirena sul 45-38 grazie all’ennesima bomba di Santella e ad un contropiede ben finalizzato da Di Cesare. Gaeta e Montuori fanno pentole e coperchi per i biancorossi, ricucendo di nuovo il gap a -3 sul finire del terzo quarto che si chiude sul 48-45. Si preannunciano 10’ di fuoco, con i camplesi forse sorpresi e innervositi dalla difficoltà nel portarsi avanti nel punteggio in maniera decisa. Sembra di assistere ad un match di tennis con scambi interminabili in cui i due avversari si prendono letteralmente a pallate pur di vincerne uno. I piccoli strappi ora da una parte, ora dall’altra si trascinano fino agli ultimi secondi. A 50” dalla sirena, sul 60-58, Cannavina si gioca un uno contro uno spalle a canestro, subisce fallo e tramuta in oro i due tiri liberi seguenti: 62-58. Ripa può solo perderla. Montuori non batte ciglio e da giocatore navigato qual è si mette la squadra sulle spalle e dopo una virata nel cuore dell’area avversaria deposita nella retina il lay-up che significa 62-60 con 13” da giocare. Nell’altra metà campo Di Cesare subisce fallo, ma dalla linea della carità fallisce inaspettatamente i due liberi che regalerebbero il paradiso ai satiri. Come nella vita, anche nel basket la fortuna spesso riprende, anche dopo molto tempo, quello che ha regalato in passato (leggi vittoria contro Amatori Pescara all’ultimo secondo). E così Palantrani, praticamente anonimo per quasi 40’, spara senza alcun tipo di ritmo la tripla che fa male come una coltellata alle spalle: la dea bendata ne disegna la traiettoria verso il tabellone, lo colpisce e finisce la sua fortunosa parabola nel canestro ripese. Immediato timeout di Ladomorzi, rimessa in attacco per il Maccabi, ma con un solo secondo da giocare Cannavina non riesce a tramutare in due punti la preghiera che esce dalle sue mani. 62-63 finale con tanta amarezza sui volti dei satiri scippati di una vittoria prestigiosissima e pesantissima che avevano praticamente conquistato contro una squadra solidissima, lucida e tenace capace di giocare una pallacanestro di ottimo livello anche nei momenti di difficoltà. Tanta amarezza sui volti di spettatori, dirigenti, giocatori nel vedere il far west scatenato dall’invasione di campo dei 40 esagitati di cui sopra e del loro ignobile comportamento sugli spalti ed in campo a fine gara, non contando i danneggiamenti prodotti alla struttura, in particolare alle vetrate del sottopassaggio che conduce agli spogliatoi. Le parole di coach Castorina a fine gara, che prospettano il desiderio di abbandonare la nave ormai stanco, deluso e amareggiato da un seguito così incivile che infanga quanto di buono una signora squadra è capace di mostrare nel rettangolo di gioco, suonano come un necrologio a quella che, senza questo incombente e vergognoso contorno, sarebbe stata una grande pagina di sport.
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