lunedì 23 aprile 2012

La sconfitta interna del Trivento - Agovino: ho rivisto la squadra dell'andata

Nella foto Massimo Agovino, allenatore dell'Atletico Trivento
Si è fermata ad otto la striscia di vittorie dell’Atletico Trivento caduto contro l’Ancona al Comunale. Tempo per pensare, però, non ce n’è perché mercoledì è di nuovo campionato e in calendario c’è il derby a Isernia. E proprio al Lancellotta i gialloblù si giocheranno un’intera stagione. I pentri sono due punti dietro e proprio per questo i prossimi 90’ valgono una buona fetta se non tutti i playoff. Stefano Saliola, addetto stampa dell'Atletico Trivento, ha intervistato il tecnico dei trignini. Mister Agovino è dispiaciuto per l’ultima battuta d’arresto. “Purtroppo ho rivisto la squadra dell’andata – dice – quella che non lotta per un obiettivo comune. Le otto affermazioni consecutive sono alle spalle, oggi tutti ricordano e parlano del ko con l’Ancona. Però qualcuno si adagia sulle vittorie. Nella mia testa, invece, è suonato un campanello di allarme”. Fino alla sfortunata autorete di Minadeo il Trivento non ha giocato male. Concorda? “Certo, ma se avessimo avuto lo stesso atteggiamento di ieri a Teramo dopo lo svantaggio, la partita sarebbe finita dieci a zero. Contro la capolista, dopo essere andati sotto abbiamo ripreso a giocare come sappiamo, contro l’Ancona invece no. Ho visto più lanci lunghi ieri che in tutto il campionato. Adesso vedo negativo. C’è poi un altro aspetto: da quando faccio l’allenatore ho sempre fatto a cazzotti con le soste. Dopo una settimana senza giocare ho rimediato solo sconfitte. Forse è anche colpa mia che non riesco a ricompattare la squadra”.
Per fortuna si rigioca subito. “Questo potrò dirlo solo dopo la partita di Isernia. Immaginate un’altra sconfitta. In tre giorni vengono buttati alle ortiche dieci mesi di lavoro. Il Trivento è la squadra più strana che mi è capitata sotto mano. Va presa con le molle, nel bene e nel male non ti fa mai stare tranquillo. Poi ci sono vittorie e vittorie, sconfitte e sconfitte. Per esempio io sono uscito dal campo sorridente quando abbiamo perso in casa contro il Riccione. Eravamo sotto 3-0 e al 90’ la traversa ci ha negato il 4-4. Ieri invece la squadra è stata mortificata. Dopo il gol non si è ricompattata, anzi si è sfaldata e non ha lottato. Serviva un piglio diverso che non c’è stato. Giocavamo per due risultati su tre e abbiamo perso. Evidentemente dobbiamo scendere in campo sempre con l’acqua alla gola. Noi siamo una spanna sotto Teramo, Ancona, Sambenedettese e Civitanovese, lo dicono i numeri. E guardando la classifica siamo subito dietro di loro. Finire alle spalle dell’Isernia, però sarebbe un dramma sportivo”.

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