lunedì 7 novembre 2011

Atletico Trivento - Intervista a Massimo Agovino

Nella foto Massimo Agovino, allenatore dell'Atletico Trivento
Tre vittorie belle, prestigiose e pesanti per la classifica. L'Atletico Trivento ha messo in fila nell'ordine Olympia Agnonese, Vis Pesaro e ieri Luco Canistro (in rimonta). Ecco perché è la squadra del momento. Sola al terzo posto in classifica, subito dietro a due big che con il campionato di serie D hanno probabilmente poco a che vedere (per carisma e blasone) Teramo e Ancona. L'entusiasmo intorno alla formazione del presidente Edoardo Falcione è tanto e giustificato anche perché oltre ai risultati sta venendo anche il bel gioco, merito di un allenatore che ha saputo creare, con tutto il suo staff, una squadra a sua immagine e somiglianza. Massimo Agovino, si sa, è uno abituato ad offrire alla platea un calcio spumeggiante e il campo, fino a questo momento, gli ha dato ragione. Il futuro, a patto che la squadra mantenga sempre alta la concentrazione, può essere certamente a tinte gialloblù.

Mister, dica la verità. Si aspettava di vedere il Trivento terzo in classifica dopo dieci giornate? "Onestamente per come era cominciata no. Però è pure vero che sapevo di avere una rosa con la quale non dovevo fare i capelli bianchi. Dovevo solo portare la cultura del lavoro, il mio modo di vedere il calcio e metterla a disposizione di una squadra che ha tutto per fare bene. E' un paradosso, ma ci tengo a sottolineare che abbiamo speso meno rispetto agli altri anni e, non me ne voglia nessuno, stiamo facendo meglio rispetto al recente passato. Questo vuol dire che non sempre spendere vuol dire vincere".
Dopo la sconfitta in Coppa Italia contro l'Agnone qualcuno aveva detto che il Trivento avrebbe fatto fatica quest'anno invece.... "E' vero. Qualcuno aveva detto che non avrei mangiato il panettone. Invece lo mangio, magari per la colomba bisogna aspettare".
Quale è stata la medicina per volare così in alto? "Avere un grande gruppo. All'inizio, quando ho cominciato a fare questo lavoro credevo che in cima alla piramide doveva esserci l'allenatore, poi la squadra e la società. Oggi posso affermare di essermi sbagliato. Prima di tutto viene il gruppo, la squadra e la società, poi tutto il resto. Il gruppo è quello che ti fa sorridere nei momenti belli e disperare in quelli poco felici. La società, se solida, ti consente di lavorare con serenità. E poi c'è l'allenatore che secondo me non conta solo il 10% nei risultati ma molto di più".
Ha mai guardato la classifica in queste settimane? Cosa ha pensato? "A dire la verità da quando stiamo viaggiando alla grande in trasferta la sto guardando a più riprese e vedere il Trivento lassù è una gioia immensa. E' una cosa che mi rende immensamente felice per la gente di Trivento, per i tifosi che con l'avvento di Agovino speravano di divertirsi al campo, per la mia famiglia e soprattutto per chi mi ha voluto in gialloblù. Mi riferisco al presidente Falcione, al direttore sportivo Teti e al direttore generale Marco Meo. Sono contento anche per loro".
L'Atletico ha una rosa di qualità assoluta. Lei ha fatto degli aggiustamenti in corso d'opera come lo spostamento di Bisegna a centrocampo e i risultati si sono visti. "In estate, quando ho firmato per il Trivento ho detto alla società di avere fiducia nel mio lavoro e di darmi un po' di tempo per conoscere nel migliore dei modi le qualità dei singoli e sfruttarli nel migliore dei modi. Quando sono arrivato alcuni giocatori li conoscevo poco, altri non li avevo mai visti all'opera. Poi quando ho capito che qualcuno andava in sofferenza, e mi riferisco a Bisegna, ho deciso di fargli fare l'interno di centrocampo. A me piace avere una mediana di qualità, non un centrocampo che fa legna. Di questo cambio ha beneficiato tutto il gruppo e anche il giocatore stesso. Io sono uno che ama sentire il parere dei giocatori e Michele (Bisegna ndr) mi ha detto che lì si trova bene e sta rendendo alla grande".
Prima ha parlato di un grande gruppo. Nella rosa del Trivento ci sono giocatori come Fusaro, Monti, Minadeo, Corradino, Siciliano, Di Vito che sono diventate le colonne della sua squadra. "Ieri ho detto che ci sono elementi importanti non per il curriculum sportivo che hanno ma per la concezione di gruppo che possiedono. Avere dei leader come loro facilita anche il mio compito. Ci tengo a dire che vedendoli all'opera mi sono reso conto del fatto che sono dei veri punti di riferimento sia fuori che all'interno del rettangolo di gioco".
Parliamo del campionato. Le sfide con Riccione e Atessa sono alla portata? "In questo campionato non esistono partite facili e ne avete avuto ieri la dimostrazione con il Luco Canistro. Con grande franchezza dico che mi dispiace affrontare domenica il Riccione. E' una squadra che viene da un momento delicato e certamente verrà a Trivento con grande rabbia agonistica. Se vogliamo allungare la striscia dobbiamo metterci un pizzico di attenzione in più. Non vorrei che il loro momento-no finisse proprio in casa nostra. Onestamente, però, dico anche che il Riccione domenica incontrerà una squadra in gran salute".
A breve ci sarà la doppietta con Teramo e Ancona. Il Trivento sembra essere all'altezza delle prime due concorda? "Dobbiamo aspettare queste due squadre con il sorriso sulle labbra, consapevoli del fatto che non siamo obbligati a vincere ma a fare bene come stiamo già facendo. Contro le prime due della classe avremo un'arma in più da poter sfruttare: la serenità".
Facciamo un'ipotesi. Il Trivento ottiene risultati positivi con le due battistrada. L'obiettivo cambierà? "Faccio un esempio calzante. Lo scorso anno Teramo e Rimini dovevano giocarsi il campionato, alla fine l'ha spuntata il Santarcangelo. Questo è il calcio. Certo è che se dovessimo fare qualcosa di positivo contro Teramo e Ancona e rimanere aggrappati al treno delle migliori potremo sognare qualcosa di importante fermo restando che le due battistrada sono una spanna sopra le altre. Detto questo, non vorrei però che l'eventuale nostro terzo-quarto posto e l'approdo ai playoff passasse come un brutto risultato. Per me sarebbe un onore portare l'Atletico Trivento agli spareggi promozione. Sarebbe qualcosa di straordinario".
Agovino-Trivento è stato subito amore. "Nella maniera più assoluta. Sono stato accolto in maniera splendida da parte di tutti tifosi, cittadini, dirigenti. C'è stato feeling a prima vista ma onestamente con uno come me è difficile non andare d'accordo".

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