lunedì 13 febbraio 2012

Nuovo Campobasso - TuttoLegaPro intervista Ferruccio Capone

Nella foto Ferruccio Capone, Presidente del Nuovo Campobasso
“E’ da sei anni che sono a Campobasso e ho sempre fatto calcio da solo, senza poter essere affiancato da nessuno – afferma laconico Capone – ho anche chiesto ai vari Organi istituzionali, i quali mi hanno risposto che avrebbero fatto tutto il possibile, ma non c’è stato fino ad ora un aiuto concreto. Io voglio evitare che il Campobasso possa sparire: è vero che ci sarà una nuova riforma che potrebbe consentire alle società più virtuose, e il mio sogno è quello che riportare questa piazza in categorie superiori. Campobasso ha i mezzi e la struttura per avere anche una Serie B: è una piazza importantissima dove c’è molto seguito. Però se qualcuno pensa che io possa lasciare il Campobasso senza pretendere un euro, se lo devono scordare. Anzi, se il Campobasso deve sparire, lo faccio morire di morte naturale”.


Allora che cosa pensa possa servire per salvare questa società? “Il Campobasso può essere salvato anche da un azionariato popolare, come avviene da altre parti. Anche con mille soci, per mille euro ciascuno, potrebbero salvare il calcio in questa città. Così come vanno le cose, però stiamo togliendo il professionismo a Campobasso, che è una realtà che meriterebbe di più. Sarebbe una grandissima offesa per le istituzioni perdere questo patrimonio. Ovviamente le istituzioni ci hanno promesso che un contributo lo avremo, speriamo che chi di dovere possa rendersi utile al più presto possibile. Ci sono anche degli imprenditori disposti a entrare in società, ma vogliono entrare solo dalla prossima stagione, mentre il Campobasso ha bisogno oggi di nuovi fondi”. Le scadenze sono fissate comunque per domani. “Lo sappiamo: le scadenze saranno comunque onorate, come sempre è stato fatto. Il 14 tutti i giocatori prenderanno le spettanze, ma la mia preoccupazione non è per il presente, ma è per il futuro. In giugno, al momento delle iscrizioni, il Campobasso rischierebbe di scomparire, e mi dispiacerebbe molto perché ho messo nel calcio al Campobasso sei anni di passione, nei quali sono stato solo. Anche le mie attività non è che vadano a gonfie vele, ma solo perché rispecchiano l’andamento economico generale dell’Italia, quindi c’è poco lavoro. Non so fino a quando potrò portare avanti questa mia passione. Io cerco anche una disponibilità nelle sponsorizzazioni”. Dal punto di vista tecnico, nonostante sia un Campobasso diverso rispetto a prima del mercato, lei crede ancora alla salvezza diretta? “Personalmente mi auguro che questa squadra possa dare un grosso contributo. C’erano alcuni dei nostri giocatori che non volevano fare sacrifici, quindi non volevano essere solidali con la società, e abbiamo fatto pulizia. Oggi ci troviamo dei giovani vogliosi, grazie anche al grande lavoro del Direttore Molino che con le 12 risoluzioni miracolose ha evitato il crac del club, e sono sicuro che questi ragazzi possano condurre il Campobasso alla salvezza senza patemi”. Ancora una cosa: domenica a Campobasso ospiterete il Celano, ma non prima di aver affrontato il Fano mercoledì. “Per quello che riguarda Fano, ho saputo che lì è caduta tanta neve, e potrebbe nevicare anche nelle prossime ore. Sarà difficile però anche la partita di domenica a Campobasso, perché c’è un metro e mezzo di neve e le previsioni non sono molto incoraggianti. Se la Lega ci dice che domenica dobbiamo giocare, siamo disposti anche a giocare in un altro stadio, chiaramente se la Lega permette. È chiaro che la squadra è stata costretta ad allenarsi in ritiro, a Paestum, proprio per fronteggiare l’emergenza neve”.

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