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Nella foto l'ultima azione di gioco tra Olimpia Campobasso e Sulmona |
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Da sinistra Francesco Brunale, Fausto Di Carlo e Nicola D'Alessio |
Il risultato è positivo ed è quello che più conta. In un appuntamento che sulla carta sembrava facile, l’Olimpia porta a casa i due punti, ma dimostra ancora una volta di soffrire le squadre che non concedono punti di riferimento. E non è un caso che il primo tempo della formazione allenata da Mimmo Sabatelli sia farraginoso in difesa, ma soprattutto in attacco. Brutta circolazione della palla, tiri dall’arco non andati a buon fine e pochi servizi per i lunghi Calcagni ed Ognjenovic, troppo spesso fuori dai giochi. In questo modo, con i locali sopra 35-24, si è andati all’intervallo lungo. Negli spogliatoi il tecnico di casa striglia per bene i suoi atleti che scendono sul parquet con un altro atteggiamento. Si passa dalla difesa a zona a quella ad uomo ed i risultati sono emblematici.
Gli abruzzesi vengono tenuti sotto i dieci punti nel terzo quarto, mentre in attacco i punti arrivano puntuali come un orologio svizzero. In un amen i molisani allargano la forbice, tanto da arrivare sul 61-33 a dieci minuti dalla fine. Questo significa successo in punto. Gli ultimi dieci minuti si giocano per onor di firma. Sulmona trova qualche canestro, mentre dall’altra parte si susseguono gli errori. A quattro minuti dal termine, Sabatelli chiama timeout per dare l’ennesimo rimbrotto ai suoi uomini. Le grida del tecnico funzionano, visto che gli avversari non segnano più. Il match si chiude sul 74-33, ma servirà un altro atteggiamento nel trittico che vedrà l’Olimpia opposta nell’ordine a Campli, Ripalimosani ed Airino Termoli. Altrimenti, saranno guai seri.
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