Negli ultimi quarant’anni tutta una serie di progressi si è realizzata nel campo della gastroenterologia. Nuove scoperte, nuovi farmaci, nuove tecniche diagnostiche come l’ecografia e le tecniche radiologiche di “imaging” hanno aperto nuovi orizzonti. Ma è l’endoscopia la disciplina che ha veramente rivoluzionato la gastroenterologia: ha permesso di formulare diagnosi prima impossibili, ha consentito interventi operativi a paziente “chiuso”. Al suo esordio, l’endoscopia permetteva di guardare l’interno dei visceri, di formulare diagnosi precoci delle neoplasie per poter effettuare interventi chirurgici altrettanto precoci. Il successivo avvento dell’endoscopia operativa ha messo da parte moltissimi interventi ormai diventati inutili, sostituiti dalle nuove tecniche di endoscopia terapeutica.
Al giorno d’oggi però un’altra rivoluzione è in corso: l’avvento dell’alta definizione, delle colorazioni elettroniche, dell’ecoendoscopia, dell’endomicroscopia confocale, permette diagnosi precocissime delle lesioni pre-neoplastiche, trattabili con lo stesso mezzo endoscopico, senza necessità di ricorrere alla chirurgia. La diagnosi cioè, è stata notevolmente anticipata: si può fare quindi prevenzione. Nello stesso tempo, l’approfondimento delle conoscenze ha consentito di stabilire in maniera precisa quali situazioni patologiche necessitano di controlli endoscopici periodici e per quali, invece, i controlli sono superflui. Dal 7 al 12 Novembre si svolgerà la campagna di comunicazione sul ruolo dell'Endoscopia Digestiva nella prevenzione del cancro del tubo digerente, promossa dalla Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED) il cui Segretario Nazionale è il Professor Marcello Ingrosso, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Chirurgica della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”. Sarà distribuito ai medici un opuscolo redatto sulla base delle Linee Guida dell’ “American Society of Gastrointestinal Endoscopy”, che vuole essere uno strumento di rapida consultazione, sia per il medico di Medicina Generale, come pure per lo specialista, per ricordarsi in quali patologie occorre un esame endoscopico di prevenzione del cancro digestivo, quando va eseguito ed ogni quanto tempo va ripetuto. “Lo scopo di questa campagna”, dichiara il professor Ingrosso, “è diffondere l’informazione che spesso un esame endoscopico può salvare la vita “oggi l’avvento dell’alta risoluzione, delle colorazioni elettroniche, dell’ecoendoscopia, dell’endomicroscopia confocale, permette la diagnosi precoce delle lesioni precancerose che possono essere trattate con la stessa endoscopia senza ricorrere alla chirurgia. Questa è la prevenzione”. Il corretto uso dell’endoscopia” aggiunge Ingrosso ” potrebbe oggi risparmiare dal cancro del tubo digerente decine di migliaia di persone. E’ indubbiamente questa la strada da seguire!”
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