venerdì 23 settembre 2011

Olimpia Campobasso - L'intervista a Fausto Di Carlo



E’ uno dei volti nuovi dell’Olimpia Campobasso. Il giocatore in questione è il playmaker Fausto Di Carlo che è ritornato nel capoluogo dopo le esperienze con le casacche di Pescara e Sulmona. La guardia è molto contenta per quello che si sta facendo in questa sua nuova esperienza a Campobasso: “Mi sto trovando bene a Campobasso. Sono ritornato perché conoscevo l’ambiente. Andavo tranquillo sotto questo punto di vista. Ci stiamo allenando in maniera positiva sia da un punto di vista qualitativo e sia sotto il profilo quantitativo”.
E’ stato a Campobasso. Poi anni a Pescara e a Sulmona. Come giudica queste ultime due esperienza?
“Dopo Campobasso ho fatto due anni a Pescara. La prima stagione abbiamo avuto delle difficoltà, conquistando solo i playout. E’ stato un anno simile a quello di Campobasso. Due anni fa, invece, è stato bello sotto tutti i punti di vista. Quell’anno ho giocato davvero tanto. Nel ritorno ricordo abbiamo vinto 14 partite su 16 arrivando direttamente ai playoff che, poi, abbiamo perso”.
A Sulmona, invece, come sono andate le cose?
“A Sulmona è stato un anno abbastanza traumatico. Pur di restare in categoria, ho fatto questo sacrificio di andare a Sulmona. L’esperienza non è stata positiva, in quanto l’ambiente non era il massimo. Si intendeva il basket in un modo diverso da come lo vedevo io”.
Come è arrivato il contatto con l’Olimpia?
“Premetto che la discesa di categoria va bene per me. E’ meglio fare le cose bene in una categoria inferiore e non ostinarsi a stare in una categoria superiore, magari trovandoti in situazioni non all’altezza. Mi ha chiamato il coach Sabatelli che ha insistito fortemente perché io venissi a giocare a Campobasso ed io ho accettato ben volentieri”.
Che tipo di squadra è quella in cui lei reciterà un ruolo di rilievo?
“In Abruzzo siamo ben visti, dal momento che dai nomi siamo tra i più attrezzati. La carta, però, non fa testo alla fine dei conti. Sarà il campo a decidere il nostro valore ed anche il lavoro che per ora sta funzionando bene. Sono fiducioso. Se la mettiamo sull’intensità e sulla corsa possiamo avere delle soddisfazioni. Queste sono le credenziali giuste che già ho provato a Pescara. Se funziona in C1, figuriamoci in C2”.
Intanto il precampionato vi ha visto partecipare a delle amichevoli molto intense come quelle che avete a giocato a Ripalimosani. Che idea si è fatto?
“La C2 già l’ho fatta in passato e so che ogni partita sarà molto dura. Diciamo che anche noi dopo la prima partita persa a Ripalimosani, abbiamo fatto bene nella seconda. Anche nell’ultima uscita contro il Termoli siamo andati bene e ce la siamo giocata in maniera positiva. Io, purtroppo, mi sono dovuto fermare per un risentimento muscolare e non ho potuto giocare tanto”.
Sabato 1 ottobre partirà il campionato con il match interno contro il Penta Teramo. Che partita sarà?
“Probabilmente non saremo al massimo della condizione. E’ chiaro che dobbiamo ingranare da subito. Una vittoria all’inizio fa sempre bene. Io, però, sono un tipo razionale. Non mi faccio trasportare dagli entusiasmi e dalle cose brutte. Le prime due partite non sono mai veritiere per una serie di motivi. Alla lunga si vedono i cavalli di razza. Quello che voglio dire è che non ci dobbiamo illudere di vincere il campionato se facciamo 2/2 e né ci dobbiamo abbattere se perdiamo le prime due gare pensando di essere da playout”.

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