domenica 1 aprile 2012

Debutto vittorioso per Stramaccioni ma torna la "Pazza Inter"

Se, sulla scivolata di Samuel per il 3-0, Andrea Stramaccioni avesse avuto il dubbio che fosse un po’ troppo facile, beh, è arrivato a la resto a togliergli ogni illusione. Il suo debutto è bagnato da nove gol, quattro rigori, una espulsione e tre tentativi di rimonta abortiti. Finisce 5-4 per l’Inter, e alla fine può essere anche l’unica cosa che conta. I nerazzurri non "espugnavano" San Siro in campionato dal 22 gennaio (2-1 alla Lazio), la prima delle nove missioni del terzo tecnico stagionale è vincente. E il risultato zemaniano non inganni: non si è vista una Inter all’insegna del "tutti avanti". I quattro gol incassati sono frutto di episodi in area di rigore, i cinque a favore anche di parecchi buchi in una perforabilissima difesa ospite. Dei tre gol interisti dei primi 45’ è il primo quello che porta di più l’impronta, auspicata, della "nouvelle vague" stramaccioniana. Al 13’ del primo tempo si vede un’azione vera, con Cambiasso che in contrasto riesce a servire Zarate sulla trequarti. Maurito si accentra, apre largo a sinistra per Forlan che crossa, trovando Milito in beata solitudine. L’Inter usa di più le fasce, Forlan manca il 2-0 su cross di Zarate, ma il raddoppio arriverà per vie centrali. Minuto 27, lancio dalle retrovie di Lucio, Kaladze va a vuoto, aprendo un’autostrada per Milito, che non si ferma al casello-Frey, ma infila il 2-0. Il tris arriva sugli sviluppi di un corner: tiro ribattuto, Lucio insegue la palla sulla destra e piazza un cross forte in mezzo: Samuel infila. Anche qui, difesa genoana perlomeno sbilanciata. Moretti troverà parziale personale riscatto deviando nel recupero una rovesciata di Sculli, per il 3-1.
Pare un episodio nella cavalcata interista, invece a inizio ripresa gli episodi diventano due, con Zanetti che stoppa di mano un colpo di testa di Sculli. Palacio trasforma il rigore, San Siro inizia a temere, poi Zarate, con un tiro a giro, sembra chiudere i discorsi. Macché, due rigori di Gilardino (con tanto di rosso a Julio Cesar), inframmezzati da quello di Milito (tripletta senza esultare) tengono tutto in bilico fino al 90’. I tentativi di rimonta, però, non si concretizzano mai, e Marino ora rischia le ire di Preziosi. Non tanto per il k.o., ma per un atteggiamento difensivo che lascia parecchi dubbi, e per un attacco che fatica a sfruttare le grandi doti di Palacio.
gazzetta.it

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