Quarto successo casalingo consecutivo dell’Olimpia Campobasso che regola senza troppi problemi la volenterosa Amatori Pescara. A scanso di equivoci, va detto che non si è trattata della migliore esibizione stagionale dei molisani che hanno sbagliato troppo, peccando a volte di molta superficialità sia in attacco che in difesa. Ad ogni modo quel che importava era prendere i due punti e questi sono arrivati senza boccheggiare più di tanto. I locali si presentano all’appuntamento senza Tondi ed il pescarese Di Carlo e queste due assenze privano la squadra di casa di due pedine importanti. L’inizio è balbettante. I tiri aperti arrivano puntuali, ma la mira non è buona. Ad ogni modo, gli adriatici perdono tanti palloni e concedono molti contropiede che vengono sfruttati al massimo da Scotto. In pochissimo tempo si crea il primo strappo ed alla fine del quarto lo score è di 22-15.
I secondi dieci minuti non sono molto positivi. Soprattutto l’inizio del secondo quarto è da incubo. Scotto e compagni perdono tantissimi palloni, messi in difficoltà dalla zona pressing degli avversari e questo consente agli stessi di agguantare e poi superare l’Olimpia (24-25). Un tecnico fischiato a Mercurio (calcio immotivato alla palla a gioco fermo) porta Petrone dalla lunetta. Il biondo fa 2/2 e riporta sopra i suoi. Il vantaggio, lentamente, aumenta per i giocatori di Sabatelli, tanto che si va al riposo sul 50-41, ma con l’impressione che la quadratura del cerchio non sia ancora trovata. Alla ripresa dei giochi Ognjenovic (per lui ennesima doppia – doppia con 14 punti e 10 rimbalzi) mette a segno punti importanti, supportato dall’istrionico De Vincenzo e dalla grinta a volte eccessiva di un Fazioli tutto cuore, ma molto impreciso dalla lunetta (4/8). Pescara si appiglia a Stilla e soprattutto a Piscione che da tre infila quattro missili che tengono in vita la squadra di Spinetti. Si arriva allo sprint finale con i campobassani in vantaggio 71-59. L’ultimo quarto fila via liscio, anche se il team biancoblu si carica immediatamente di falli. La forbice è, comunque, molto tranquilla e questo consente di gestire al meglio la partita che viene chiusa da alcune invenzioni di Scotto e dalla precisione sotto canestro del duo Cordisco – Calcagni. Il primo prende alcuni rimbalzi importanti e si veste da dispensatore di assist con il suo capello che sa tanto di “Ben Wallace” del Monforte, mentre il secondo realizza da sotto tutto ciò che passa dalle sue parti. Alla fine il punteggio si incastona sul 93-74, ma l’impressione è che la vera Olimpia sia un’altra.
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