Laura Palladino negli studi di Teleregione Molise, ospite di "Molise Sport" |
Nella foto il compianto Nicola Palladino con Adelina De Soccio |
Laura Palladino, del Gruppo Sportivo Virtus, ha voluto dedicare questi versi all'indimenticabile Nicola Palladino. Li riportiamo integralmente.
Il vento accarezza le cime degli alberi con la delicatezza delle tue dita e le foglie assumono le sfumature dei tuoi occhi. E’ palpabile la tua presenza. Ti cerco nello sguardo dei bambini e nei sorrisi degli adulti, ai piedi del monumento e lungo il percorso. Lo sparo libera la mia mente impaziente sul corso Vittorio Emanuele e mi proietta verso via Veneto e quindi via Mazzini. Ti cerco lungo la discesa del castello Monforte di cui tante volte, nei duri allenamenti invernali, te ne sei servito per prepararci agli impegni agonistici. Ti inseguo, con le gambe gonfie di fatica e la determinazione nel cuore, per contrada Macchie, abbellita con palloncini gialli e blu e costeggio quel campo di atletica leggera, ancora indegno di portare il tuo nome.
Attraverso La Foce, antica e tradizionale meta di festose scampagnate dove fiaschi di vino passavano di mano in mano ad innaffiare generosi panini ripieni, supero Fossato Cupo e, finalmente, accedo nel centro storico. E lì sento di averti raggiunto. Già ti vedo, accogliente e rassicurante, su quelle scale assolate che le nostre nonne hanno consumato per raggiungere Fontana Nuova e fare la spola con il quartaro dei panni sulla testa. Mi rinfranchi. Mi ricordi che la corsa è metafora della vita, che la bellezza del lasciarsi andare in discesa è apprezzata solo se si conosce lo sforzo della salita. Che i “su” e i “giù” si alternano e compensano continuamente. Non sento la fatica sulle rampe di via Pennino e di Salita Santa Maria Maggiore. Assaporo l’aroma di piazza dell’Olmo, l’austerità di Fondaco della Farina e la vivacità di Piazzetta Palombo.
Sono sopraffatta dall’orgoglio quando, stringendo la tua mano, entro in piazza Municipio e, tagliando il traguardo, indosso la splendida medaglia disegnata per l’occasione dal superbo artista molisano, Domenico Fratianni. Certo, avresti raccontato di questa edizione, patrocinata dall’Assessorato allo Sport della Regione Molise e dal Comune e dalla Provincia di Campobasso, come nessuno. Della unificazione di tanti popoli dietro un’unica bandiera. Avresti narrato con maestria la favola dei Mille e rivelato di tutti i protagonisti. Avresti ricamato, con parole cariche di poesia, il tricolore ed esaltato l’accoglienza e l’integrazione. Avresti testimoniato di come la Su e Giù realizzi appieno i concetti di unità e partecipazione e dimostrato come sia possibile condividere spazi e luoghi comuni. Avresti evidenziato come la diversità sia fonte di crescita e come apporti completezza all’Unità.
Laura Palladino.
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