venerdì 5 ottobre 2012

Basket C Regionale - Intervista al coach del Campobasket Umberto Anzini


Nella foto il coach del Campobasket Umberto Anzini

Alla vigilia del secondo turno del campionato regionale Abruzzo-Molise, che vedrà il Campobasket impegnato in trasferta a Roseto, interviene Umberto Anzini sull’esperienza Mens Sana Campobasso e sul futuro del settore giovanile, intervistato da Maurizio Casaletto. Che effetto fa ripercorrere a ritroso questi 4 anni vissuti con la Mens Sana Campobasso? Abbiamo vissuto sicuramente anni molto intensi e pieni di tante soddisfazioni. Due anni di serie C nazionale al vertice e due di B, di cui l'ultimo con qualche travaglio finale, non possono non lasciare un segno indelebile sia a livello umano che sportivo. Abbiamo scritto un pezzo importante della storia del basket di questa Regione. Esperienza che metteremo a frutto ripartendo dal primo gradino della scala, continuando a lavorare in palestra con umiltà e facendo tesoro degli errori in cui siamo incorsi.
In occasione della rinuncia al campionato di C nazionale la società ha ritenuto di non fare nessun necrologio. Una scelta sofferta ma legata a quali obiettivi? Nei mesi scorsi tutti i giorni veniva a mancare all'appello una società che dichiarava il proprio sofferto addio ai campionati nazionali. Una sofferenza alla quale per orgoglio non abbiamo voluto partecipare per rispetto dei tanti sostenitori, delle famiglie e, soprattutto, dei ragazzi del nostro settore giovanile. In effetti, la nostra attività sarebbe proseguita, ancora più strutturata e orientata a quello che è stato da sempre il nostro obiettivo principale: la cura del Settore Giovanile. Cosa c'è dietro il progetto Campobasket? Come dicevo Campobasket è una diversa denominazione di un identico progetto che con il passare degli anni necessitava solo di un restyling. Mens Sana Campobasso è ancora presente come centro mini-basket. Prosegue insieme ai ragazzi più giovani ed alle loro famiglie il percorso comune della cultura dello sport attraverso la pallacanestro. La nostra organizzazione vive da tanti lustri e continua ad essere un punto di riferimento per le famiglie che vogliono che i propri figli crescano facendo attività sportiva. La C Regionale, per dirla alla Rocco Papaleo segna un po’ il ritorno al basket 'pane e frittata'. Ripartire da una categoria dove sembra non ci saranno retrocessioni e dove si riassapora quel gusto tanto ambito dei derby regionali può essere l'inizio della ripresa del basket molisano e campobassano in primis? La differenza c'è. Il salto indietro è notevole. In questi anni ci siamo abituati a vedere basket di ben altro livello. Abbiamo incrociato giocatori dal passato illustre nella massima serie e calcato parquet legati alla storia nazionale di questo sport. La dimensione è diversa e per certi versi dobbiamo abituarci. Forse è la dimensione più consona ai numeri contenuti che il Molise può esprimere sotto l'aspetto della popolazione residente e quindi delle società che svolgono attività sportiva. E’ la realtà! Purtroppo. Il nostro obiettivo era ed è quello di dare la possibilità ai nostri giovani di poter trovare nella prima squadra uno stimolo ulteriore. In questi anni i giovani che abbiamo aggregato alla serie B sono cresciuti quasi completamente sulla base delle esperienze che hanno potuto fare al fianco di giocatori più navigati trovando comunque tante difficoltà. Il problema è sempre lo stesso: con numeri così risicati i ragazzi crescono con pochissime partite giocate nelle categorie giovanili, quindi la partecipazione ad un campionato di respiro regionale potrebbe consentire loro maggiori stimoli visto anche che l'approccio è meno, come dire, imbarazzante. Per questo stiamo spingendo nella direzione della partecipazione dei nostri giovani, in totale autonomia, a scambi con società di fuori regione. Su di essi riserviamo i nostri sforzi e i frutti iniziano ad arrivare. C'è già in cantiere qualche evento? Sono tante le idee che vogliamo mettere in atto. Un evento è quasi pronto per domenica 14 ottobre e nei prossimi giorni ne daremo notizia. Ospiteremo squadre provenienti da fuori regione delle categorie under 15 / 14 per un mini torneo. I ragazzi avranno la possibilità di visitare la città, di pranzare insieme e di misurarsi fra di loro nel pomeriggio. Queste esperienze le ripeteremo poiché abbiamo ricevuto diversi inviti e siamo convinti del confronto con altre realtà nazionali. Voglio sottolineare che tutto ciò non sarebbe possibile senza il coinvolgimento delle famiglie: è l'unico strumento per crescere e migliorare, mescolando esperienze di sport e di vita, diventando un bagaglio di tutti. Di questi momenti ne abbiamo organizzati diversi ricevendo complimenti per la semplicità e la perfetta organizzazione. E’ una scelta obbligata guardarsi intorno. Poche squadre partecipanti ai vari tornei regionali per pensare ad una programmazione diluita nella stagione? Quindi spetta a noi mettere in atto le idee che abbiamo, tenendo conto delle nostre potenzialità, della crisi che tutto il paese attraversa e delle opportunità a disposizione. Dovendo razionalizzare le poche risorse che abbiamo, cerchiamo di coinvolgere ragazzi e famiglie nel nostro progetto. L'esperienza Mens Sana Campobasso ha portato in dote un grande lavoro di comunicazione: il sito web, le pubblicazioni periodiche, i canali multimediali e le tante iniziative promozionali hanno dato visibilità nazionale al basket di questa città, raccogliendo apprezzamenti e, perfino, spunti che in molti hanno ripreso nelle rispettive analoghe attività. Un lavoro che non poteva essere interrotto e la società vuole proseguire. In che modo? Il lavoro che è stato realizzato in questi anni è encomiabile. I tanti amici che hanno lavorato con me, qualcuno sempre dietro le quinte spinto dalla sola passione personale, personalmente non smetterò mai di ringraziarli. La visibilità e la costante presenza sui media del settore a livello nazionale, i contatti e la stima ricevuta da 'addetti ai lavori' che fanno quest'attività per professione ha dato tanta luce alla pallacanestro di questa regione. In più occasioni ci siamo esposti per far comprendere a livello locale che era più giusto lasciare perdere 'regionalismi' ed esaltare, piuttosto, la presenza in città di una squadra dal grande blasone. Siamo sempre andati per la nostra strada convinti che la passione ed il piacere di vivere lo sport prima o poi ci darà la possibilità di dimostrare che siamo sulla strada giusta. Il lavoro prosegue e proseguirà con altre iniziative avendo il proprio cardine nel sito web www.menssanacampobasso.it. Sabato seconda giornata di campionato in esterna a Roseto prima di ricevere sul parquet del PalaFerentinum il San Vito Ortona. Si dopo qualche difficoltà iniziale, avremo finalmente la possibilità di schierare al completo il roster: ragazzi giovani ai quali farà da 'tutor' Vera. Con il passare delle settimane il gruppo sta crescendo. Mi piace molto allenarli. Gruppo giovane e motivato. Sono tanti anche gli universitari che si alternano fra studio e palestra. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per fare il nostro percorso virtuoso.

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