Un’esperienza bellissima e positiva. E’ quella compiuta dall’under 14 della Cestistica Campobasso che ha concluso al 19° posto la sua prima esperienza nelle fasi nazionali del campionato di categoria. Un risultato importante, ottenuto grazie al successo maturato nell’ultima giornata contro Sassari, se si considera che la squadra molisana si è confrontata con potenze del basket italiano, come, ad esempio, la Montepaschi Siena che si è poi laureata campionessa d’Italia. Il tecnico campobassano Leo Di Marzio, avvicinato da Francesco Brunale, è molto felice e soddisfatto per come sono andate le cose: “Io penso che il nostro bilancio sia positivo e su questo non si scherza. Il tutto poteva assumere un connotato diverso se avessimo battuto il Cosenza nella famosa partita che abbiamo perso. Quella sconfitta ci ha portato a trovarci in un girone in cui dovevamo lottare tra la diciassettesima e ventesima piazza. Se avessimo vinto contro Cosenza potevamo arrivare tra le prime quindici. Alla fine abbiamo vinto contro una società come Sassari che milita in A e contro una regione come la Sardegna che è quattro volte il Molise. Il nostro obiettivo è stato raggiunto, ovvero quello di non arrivare ultimi, anche se possiamo recriminare per la partita persa con Cosenza dove non abbiamo giocato molto bene. Devo dire che noi non siamo ancora pronti a giocare sette partite in altrettanti giorni, visto che nel nostro campionato ci sono solo quattro squadre. E’ chiaro che c’è stata una difficoltà oggettiva in tutto questo”.
Che cosa le è piaciuto di più della sua squadra? “Per prima cosa vorrei dire che abbiamo ricevuto dei complimenti per come ci siamo espressi. Quando la squadra si è allenata ed ha trovato ritmo ed equilibrio abbiamo fatto buone cose. Io non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi. Li ringrazio tutti, visto che sono stati disponibili ed hanno dato tutto. Ricordo che abbiamo giocato contro una corazzata come la MPS che sinceramente non ha forzato la mano con noi e ci ha permesso di giocare. A noi quella gara ci è servita per acquisire un’autostima che con il tempo è cresciuta tanto da vincere anche una partita proprio all’ultima giornata”. Come definirebbe la sua esperienza in una fase nazionale di un campionato under 14? “E’ stata una gioia indescrivibile. Per me questo è stato un punto di arrivo, vista anche la mia età. Partecipare ad un campionato nazionale e masticare vera pallacanestro per sette giorni è stato il massimo. Per me che sono 40 anni che vivo questo mondo è stato il massimo. Poi vincere una partita a livello nazionale e ricevere tanti complimenti dagli addetti ai lavori è stato il top”. A livello umano che cosa resta? “Personalmente mi è rimasto tanto. L’obiettivo di questo campionato è stato raggiunto. Mi piace ricordare che siamo stati trattati come una società di grande livello e questo ci fa sperare per il futuro. Diciamo che non ci siamo sentiti emarginati. Questa fase nazionale è stata un’esperienza bellissima ed è stato un progetto indovinato dalla Federazione”. Ora ci sarà da lavorare per andare sempre più avanti. E’ d’accordo? “Abbiamo tempo per costruire un gruppo. Sappiamo ora che il nostro gruppo è competitivo, ma siamo consapevoli che siamo numericamente pochi. Dobbiamo allargarci numericamente, anche se devo dire che i ragazzi che sono andati a Bormio hanno dato il massimo. Alla fine permettetemi di fare un ringraziamento. Voglio ringraziare Nicola D’Alessio per la sua competenza e la famiglia Del Cioppo che ci ha accompagnato e ci è stata sempre vicina”.
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